Oggi parliamo di alunni ADHD. Per chiarirvi le idee in questo nuovo approfondimento riporteremo tutto ciò che c’è realmente da sapere su questo delicato argomento. ADHD è un disturbo da deficit d’attenzione, iperattività ed impulsività. Ma andiamo a scoprirne di più.
Cosa significa ADHD
L’ADHD, per chi non lo avesse mai sentito parlare, è un disturbo neurologico che coinvolge i meccanismi di regolazione dell’attività del controllo dell’attenzione e dell’attività motoria.
ADHD: Attention Deficit Hyperactivity Disorder che tradotto letteralmente in italiano indica sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Il deficit causa quindi una risposta non adeguata agli stimoli ambientali.
Sintomi e disturbi per alunni ADHD
Iniziando a parlare dei sintomi, i principali dell’ADHD sono:
- Iperattività motoria
- Atteggiamenti impulsivi
Alcuni segnali che possono attivare un campanello di allarme tra genitori e docenti sono:
- iperattività: il bimbo/ragazzo non riesce a stare fermo, è disorganizzato e irrequieto e le attività motorie che svolge non hanno una precisa finalità
- disattenzione: il bambino ha problemi a tenere per troppo tempo l’attenzione, si distrae troppo facilmente e blocca le attività prima di portarle al termine
- impulsività: il bambino non è in grado di controllare il proprio atteggiamento con gli altri e non valuta le sue azioni o segnali di pericolo, non rispetta i turni e si blocca spesso.
Diagnosticare deficit di attenzione
La sindrome da deficit di attenzione viene diagnosticata nei ragazzi tra le tre e le quattro volte di più rispetto alle ragazze, nonostante alcuni studi dimostrano che le ragazze hanno le stesse probabilità di esserne affette.
Addirittura alcuni esperti credono che i ragazzi ricevano spesso una diagnosi errata mentre le ragazze spesso non vengono diagnosticate affatto. Ma perché potrebbe accadere questo? La risposta sembra essere semplice. E’ complesso diagnosticare il deficit.
Inoltre i ragazzi rispetto alle ragazze tendono ad avere la forma iperattiva di ADHD che è quella a cui si pensa più spesso quando si parla di ADHD. Anche perché nella maggior parte delle ricerche, della letteratura, della cultura generale si concentrano in maniera prioritaria su come la sindrome da deficit di attenzione si esprime nei ragazzi e meno nelle ragazze riflettendo questo stereotipo.
Chi fa più chiasso si nota di più. I ragazzi con ADHD creano più “problemi”, quindi i genitori e gli insegnanti sono più inclini a cercare una soluzione. Le ragazze tendono ad avere una forma leggermente diversa di ADHD e nelle pagelle spesso si legge che sono studentesse educate e intelligenti che dovrebbero semplicemente impegnarsi di più.
Perfino le ragazze che sono iperattive tendono a provare ad impegnarsi per comportarsi bene ed adeguarsi più dei loro coetanei maschi, probabilmente per via della pressione sociale.
Cause ADHD
Quali sono le principali cause di questo disturbo? Stando a studi approfonditi i fattori genetici giocano un ruolo essenziale sullo sviluppo dell’ADHD. Si pensa quindi ad una base ereditaria per tale disturbo.
Altro ruolo fondamentale è quello rivestito nella conflittualità che si va ad instaurare fra bambino e genitori, che influenzerebbe e non poco andando ad innalzare di parecchio la possibilità che il problema aumenti e si manifesti a pieno, in tutta la gravità.
Test disturbo ADHD
Capire il disturbo ADHD non sembra essere semplice, e per questo va fatto tramite una valutazione accurata, che comprende un esame a livello fisico e domande fatte al soggetto interessato e persone per lui importanti, un professionista può arrivare a fare una corretta diagnosi di ADHD.
Per quanto concerne la diagnosi di tale problema il piccolo deve avere 6 o più sintomi di impulsività, iperattività o disattenzione.
I sintomi in questione devono:
- presentarsi prima dei 12 anni di età;
- essere presenti in maniera continua per 6 mesi;
- manifestarsi come minimo in 2 differenti contesti, ad esempio a scuola ed a casa;
- rendere la loro vita complicata socialmente e professionalmente.
Strumenti compensativi e dispensativi
Fortunatamente ad oggi per i bambini affetti da ADHD per aiutarli troviamo strumenti compensativi e strumenti dispensativi che aiutano e non poco il bambino.
Rientriamo anche in questo caso in bisogni educativi speciali e constatiamo che la tecnologia in questi anni a riguardo ha fatto passi da gigante. Supporta all’apprendimento e collabora, sostiene ogni studente esaltandone i punti di forza.
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