In vista di una leggera riapertura delle attività dal 4 maggio in poi, il primo pensiero di ogni genitori è rivolto alla questione dei figli a casa. Le scuole essendo chiuse, non c’è la possibilità di dare ai propri figli una parvenza di normalità ed inoltre, averli a casa, crea un disagio nel momento in cui soprattutto bisogna ritornare a lavoro e non si ha la possibilità dello smartworking.
Non ci sono ancora delle soluzioni proposte o messe in atto riguardo la situazione sopra citata, e proprio per questo motivo sono molti i genitori a sentirsi in mera difficoltà. Altro problema è sicuramente quello che riguarda le norme da rispettare in materia sanitaria, questo perché potrebbe mettere a rischio non solo la propria vita, ma anche quella dei figli a casa.
Figli e ritorno alla normalità, i problemi dei genitori
Il ritorno ad una parvenza di normalità non può fare altro che piacere, ma purtroppo la questione dei bambini a casa non è semplice da gestire. Questo perché non c’è una soluzione per tutti coloro con i figli a casa che però devono tornare ai propri posti di lavoro. Fino ad oggi si è parlato soltanto di congedo parentale, valido per 15 giorni, oltre ai bonus babysitting da 600 euro per eventuali assunzioni di persone che possano prendersi cura dei propri bambini.
Le scuole purtroppo non si sa se riapriranno a settembre e quindi bisogna al più presto puntare su una soluzione a lungo termine, una soluzione che consenta di migliorare la condizione di tutti i genitori lavoratori che ancora oggi hanno problemi a gestire l’emergenza.
Figli a casa e bonus babysitting
Nelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori, si necessita sicuramente del bonus babysitting da 600 euro, anche se non soddisferà purtroppo tutte le spese necessarie. Inoltre avere una babysitter non è sempre sicuro per la salute della stessa e del bambino. Questo perché i contatti variano da persona a persona e si rischia di aumentare la curva dei contagi.
Insomma, l’ipotesi è che dopo il 4 maggio, ci possano essere ulteriori misure prese dal governo per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. O almeno si spera, il tutto per consentire ai genitori con figli a casa di potersi organizzare al meglio.
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