Boom di supplenti a scuola, moltissime messe a disposizione

Beatrice

E’ in atto una politica di reclutamento nella scuola che ricorda quella del secondo dopoguerra: ad oggi sono già 11 mila i supplenti che si sono aggiudicati una cattedra per insegnare con la semplice messa a disposizione, senza possedere laurea e senza essere iscritti ad alcuna graduatoria.

Boom di supplenti a scuola

Per il prossimo anno scolastico si prevede una vera e propria “fuga” di docenti a causa della quota 100: le cattedre vuote potrebbero addirittura sfiorare le 68 mila. La carenza di personale è avvertita soprattutto al Nord Italia, dove la messa a disposizione ha permesso di stipulare circa 10 mila contratti con nuovi supplenti.

Boom di supplenti a scuola

C’è un dato abbastanza sintomatico dell’andamento del trend attuale della scuola italiana: nel 2018-2019 i supplenti in servizio hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 164 mila unità (nel rapporto di uno ogni cinque docenti con regolare cattedra).

In vista del peggioramento della situazione a partire dal prossimo anno, la Cisl propone di riattivare il c.d. “doppio canale”: chi si trova nelle graduatorie d’istituto e raggiunge tre anni di supplenza entra in una lista apposita da cui verranno presi i neo immessi in ruolo per essere assunti. Intanto i concorsi straordinari che il Governo intendeva indire a breve stanno subendo dei rallentamenti di tipo tecnico: pare che ci siano dei problemi nell’individuazione delle Commissioni giudicatrici.

Messa a disposizione per carenza di docenti

Stando ai dati recenti diffusi da Cisl Scuola, sembra essere tornata “di moda” la messa a disposizione, che prevede la stipula di un contratto a tempo determinato con un aspirante docente che abbia manifestato la propria disponibilità ad insegnare, essendo in possesso dei titoli ma non incluso nelle graduatorie “ufficiali” (quelle di istituto e dei “precari storici”).

Nel secondo dopoguerra il ricorso a tale modalità di reclutamento scolastico era assai diffusa: per poter insegnare bastava avere un titolo di laurea o anche un diploma, presentare richiesta di messa a disposizione ai dirigenti scolastici e aspettare la chiamata, senza passare per concorso pubblico. Oggi questo metodo è sicuramente il più adatto per far incontrare rapidamente domanda e offerta nell’ambito scolastico.

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