Come insegnare la matematica: strategie didattiche

Vincenzo

Quando si sente nominare la parola “matematica”, per la maggior parte degli adulti significa riaprire alcuni cassetti della memoria, rievocando ricordi che molto spesso non sono affatto piacevoli. Storicamente, la matematica non è una delle materie più amate, anche se è maggiormente apprezzata nelle scuole elementari, dove può assumere ancora i contorni di un “gioco”.

Strategie didattiche per la matematica

Dalle medie e soprattutto durante le scuole superiori, la matematica per alcuni diventa un vero e proprio incubo, a parte ovviamente quei cervelloni che riescono a districarsi tra i modi per trovare l’area di un trapezio, binomi, trinomi, circonferenze, radicali, derivate senza alcun problema.

Ma perché la matematica risulta così “antipatica” agli studenti? La spiegazione principale risiede nel fatto che si tratta di una materia caratterizzata interamente da regole da memorizzare e successivamente applicare per svolgere gli esercizi: se non si conoscono perfettamente le regole necessarie, sarà impossibile risolvere un qualsiasi problema.

Come insegnare matematica

Inoltre, il linguaggio della matematica viene visto come piuttosto “freddo”, se vogliamo anche artificioso, ed è spesso accompagnato da un insegnamento molto rigido e schematico, che non invoglia l’alunno ad apprezzarne i contenuti.

Per questo negli ultimi tempi si sta ragionando molto sulle nuove strategie didattiche che possono ridare un senso positivo all’insegnamento della matematica, come ad esempio il problem solving e la didattica laboratoriale. Nel primo caso, ci si trova di fronte ad un problema e si cerca di analizzarlo, attuando un processo cognitivo che aiuta a trovare la soluzione. In sostanza, anche di fronte ad una situazione particolarmente complessa, l’approccio basato sul problem solving si basa su un ragionamento strutturato, che è lontano dall’applicazione automatica di regole e leggi così come dalle intuizioni.

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Ci sono cinque passaggi principali che caratterizzano il problem solving in matematica, dove si opta per una presentazione dei quesiti in maniera meno diretta. Il primo è ovviamente la comprensione, ovvero quando lo studente analizza le componenti del problema, cercando di ricordare se in passato ha già affrontato qualcosa del genere.

In seguito si passa alla previsione: in sostanza prende corpo il ragionamento, pensando a cosa serve per risolvere l’esercizio o il problema. Il terzo passaggio è quello che prevede una raccolta dei dati in possesso e le conoscenze acquisite, avviando quindi quel processo che porta alla risoluzione (la pianificazione).

Il quarto “step” è quello che consente di comprendere se il procedimento intrapreso è quello corretto oppure se è meglio tentare un altro approccio: si tratta del monitoraggio. Una volta risolto il problema, si procede al quinto passaggio, ovvero alla valutazione del lavoro svolto: quanto tempo è stato impiegato per arrivare alla soluzione, quali sono stati gli intoppi e in che modo si può migliorare.

Gli obiettivi del problem solving sono quindi l’analisi e la valutazione della propria attività cognitiva e la capacità di ragionare a prescindere dagli automatismi, preferendo un approccio basato sul pensiero produttivo (o creativo) che consente di risolvere gradualmente anche problemi di matematica molto complessi.

Insegnare matematica con la Didattica Laboratoriale

Un’altra strategia didattica largamente utilizzata è la Didattica Laboratoriale, che punta all’elaborazione di un prodotto attraverso un approccio costruttivista. In sostanza, viene rifiutata la semplice lezione frontale dove gli studenti assistono passivamente, ma ci si concentra sempre più su una partecipazione attiva degli stessi, cercando di stimolare la curiosità.

Tramite l’interazione vengono stimolate le capacità critiche degli alunni e l’apprendimento avviene praticamente per “scoperta”: l’approccio più gettonato è quello che prevede quindi un’alternanza tra il lavoro di gruppo e quello individuale. L’insegnante seguirà gli studenti in questo percorso, indirizzandoli verso l’elaborazione del progetto prestabilito.

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