Concorsi, PAS ed intesa MIUR Sindacati, l’intervista all’On Flora Frate del M5S

Redazione

Dopo l’intesa siglata lo scorso 11 giugno tra il Miur ed i sindacati rappresentativi della scuola, il Governo si impegna in materia di precariato scolastico, ma Il piano del Governo sul reclutamento dei precari non diventerà norma e non sarà inserito nel decreto crescita.

Concorsi, PAS ed intesa MIUR Sindacati

Abbiamo intervistato l’onorevole Flora Frate deputata della XVIII legislatura per il Movimento 5 Stelle, componente della VII commissione (cultura, scienza ed istruzione), abbiamo chiesto la sua opinione sull’intesa con i sindacati, di contrasti all’interno del movimento e dei tempi per attivare i percorsi abilitanti per i docenti.

Intervista all'On Flora Frate del M5S

Intervista all’On Flora Frate del M5S

D. L’intesa siglata lo scorso 11 giugno tra il Miur e le OO. SS. impegna il Governo in materia di precariato scolastico, concordando la presentazione in Parlamento di un emendamento finalizzato ad istituire nuovi percorsi abilitanti speciali, riservati al personale docente della scuola secondaria che abbia una pregressa esperienza di servizio ed una procedura selettiva (concorso) finalizzata alla stabilizzazione del personale docente precario della scuola secondaria statale con pregressa esperienza di servizio. Qual è la sua posizione?

R. L’intesa siglata rappresenta un importante momento di avanzamento, in piena sintonia con quanto sancito all’articolo 22 del Contratto di Governo. E resto convinta, oggi ancor di più, che rivedere al ribasso quell’intesa sarebbe un errore fatale. Il precariato della scuola, in tutte le sue declinazioni, è un’emergenza nazionale non più procrastinabile, da affrontare con interventi concreti e mirati. E anche con una forte dose di coraggio che a questo Esecutivo, ne sono certa, non mancherà. Davvero crediamo che si possano garantire la qualità didattica e l’efficienza del sistema Scuola mediante l’abuso continuo e sistematico dei contratti a termine? Dobbiamo ridare dignità al lavoro degli insegnanti, certezze dei tempi e delle possibilità di carriera. È un punto politico, non tecnico.

D. Molti definiscono, anche all’interno del suo partito, il percorso abilitante speciale ed il concorso una sorta di sanatoria. Ci sono dei contrasti nel M5S sul tema scuola e precariato?

R. Non si tratta di una sanatoria, quanto piuttosto di riconoscere i diritti di quei lavoratori che non ne possono più di ingiustizie e vessazioni. La stabilizzazione non è una minaccia al merito, tutt’altro. La gran parte dei docenti il merito lo ha conquistato sul campo, lavorando tutti i giorni con grande passione e dedizione. Pensare che tutto si possa risolvere sempre e soltanto con una dura selezione in entrata – laddove esistono anche altri strumenti, come la valutazione ed il monitoraggio in itinere – sta diventando davvero un’utopia. Peggio ancora, un pretesto. Dobbiamo mostrare più rispetto per il mondo della scuola e affermare, senza incertezze, che l’esperienza sul campo è un valore aggiunto imprescindibile. Non è un mistero che all’interno del Movimento 5 Stelle convivano sensibilità e provenienze diverse, talvolta anche contrastanti. Ma questo non credo sia un problema, alla fine troveremo la giusta intesa. Escludo che qualcuno voglia contrastare la stabilizzazione di quasi 60mila precari. Sarebbe difficile spiegarlo a chi ha fortemente creduto in noi.

D. Sono moltissimi i docenti precari di Terza Fascia con anni di servizio che vogliono accedere ai PAS, quali potrebbero essere le tempistiche?

R. Non so dare tempistiche, purtroppo. Il Decreto Crescita non era il veicolo normativo adatto. Sono certa che si troverà, in tempi stretti, una soluzione adeguata. È ipotizzabile un intervento normativo a parte. Vedremo nei prossimi giorni.

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