Didattica inclusiva, metodologie, strategie, profili e competenze dei docenti

Redazione

Oggi parliamo di didattica inclusiva, vedremo di cosa si tratta, una didattica rivolta a tutti gli alunni, non solo quindi a coloro che hanno Bisogni Educativi Speciali. Andiamo a scoprirne di più.

Indice

Cos’è la didattica inclusiva

La didattica inclusiva è per tutti e non solo per gli alunni disabili o con necessità speciali, si basa principalmente sull’individuare e progettare attraverso:

  • metodologie attive e partecipative;
  • metodologie costruttive e affettive.

La didattica inclusiva rispetto agli anni scorsi è a tutti gli effetti una tipologia di insegnamento, didattico ed educativo. Lo scopo principale è quello di valorizzare e rispettare le diversità individuali presenti in ogni alunno.

Didattica inclusiva nella scuola

A seguire i quattro elementi ai quali non si può fare a meno per una didattica inclusiva che connota e declina principi inclusivi negli istituti scolastici: collaborazione, progettazione, efficacia, Relazioni ed emozioni.

Collaborazione come principio di inclusione

Il principio dell’inclusione in un istituto scolastico si attua in presenza di una partnership e successiva partecipazione di ogni persona coinvolta al raggiungimento dell’obiettivo. La scuola per essere inclusiva deve diventare una comunità, all’interno della quale, presidi, docenti e studenti diventano gli attori di un cambiamento non solo culturale e metodologico ma anche organizzativo e didattico, per superare ogni ostacolo e migliorare l’apprendimento e l’aspetto sociale senza lasciare dietro nessuno, tutti lavorando allo stesso passo.

Progettazione dettagliata e mirata

Una didattica inclusiva per funzionare al meglio deve essere una didattica progettata nel dettaglio e programmata scrupolosamente, sin dall’inizio. Deve essere accessibile ad ogni alunno e non solo per alcuni allievi che fanno parte di categorie specifiche come alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Una didattica progettata male può portare a creare ostacoli nell’apprendimento.

Lo scopo principale della didattica è quello di offrire uno stile di insegnamento il più possibile flessibile e che valorizzi il successo formativo di ogni alunno.

Didattica efficace

Una didattica inclusiva per ritenersi efficace non dev’essere progettata solo per gli studenti che hanno necessità speciali come già citato sopra, ma per chiunque. Questo vuol dire che ogni docente può migliorare notevolmente la sua efficacia, prima di tutto sapendo tutto sui propri alunni e poi usando, controllando e analizzando la miglior evidenza disponibile, cosi da aiutare gli alunni a diventare con il tempo anch’essi più efficaci.

Relazioni ed emozioni

Fra tutte le informazioni che vi abbiamo riportato fino a questo momento un docente inclusivo non deve accantonare per nessuna ragione al mondo la parte delle sue competenze emotive e relazionali.

E’ stato ampiamente dimostrato da diverse ricerche scientifiche quanto possa incidere l’atteggiamento mentale appropriato dei docenti, l’essere sempre presenti in ogni occasione, la vicinanza emotiva e capacità di dare consigli positivi e appropriati agli alunni, siano elementi fondamentali per il successo a scuola.

L’ambiente di serenità della classe – fatto spesso di vissuti emotivi e relazioni – è essenziale per gli alunni, che riescono a concentrarsi meglio ed imparare quando si trovano in un ambiente sicuro anche dal punto di vista emotivo, che li stimola in maniera significativa verso obiettivi inclusivi e positivi.

Obiettivi della didattica inclusiva

Costruire una didattica per davvero inclusiva è possibile, le principali linee d’azione per riuscirci sono:

  • progettare nella classe un clima positivo;
  • realizzare percorsi di studio coinvolgenti;
  • iniziare dalle conoscenze e abilità pregresse degli alunni;
  • cercare di contestualizzare l’apprendimento, andando a favorire la scoperta e ricerca;
  • abilitare interventi didattici personalizzati;
  • cercare di progettare attività didattiche che siano basate principalmente sulla cooperazione;
  • sviluppo negli alunni di competenze metacognitive;
  • potenziare il più possibile le attività di laboratorio.

Quindi non ci si rivolge solo ad alunni affetti da autismo, dislessia, alunni stranieri o NAI, alunni BES o DSA ma si va verso una didattica inclusiva per tutti.

Strategie per una didattica inclusiva

Le strategie di una scuola inclusiva sono diverse. Principalmente devono essere svolte a:

  • diminuire il più possibile le metodologie che mettono gli alunni in una situazione passiva, lezione frontale che segue la classica sequenza: spiegazione – studio – interrogazione.
  • sfruttare i punti di forza di ogni studente, cercando di adattare i compiti agli stili di apprendimento degli alunni;
  • minimizzare più che si può i punti di debolezza come errori di ortografia, lentezza esecutiva, affaticabilità e mancanza di reale autonomia nel leggere;
  • semplificare l’apprendimento tramite il canale visivo magari con l’utilizzo di strumenti digitali come la LIM, cercando di sfruttare organizzatori grafici. Fra i tanti troviamo: immagini, video, mappe e schemi;
  • facilitare il canale uditivo come registrazioni, sintesi vocale, libri di testo digitali e audiolibri;
  • favorire un dialogo e sviluppare l’autostima e fiducia nelle proprie capacità.

Ulteriori strategie efficaci sono:

Profilo e competenze dei docenti per l’inclusione

Il profilo del docente inclusivo, è un progetto per lo sviluppo dell’istruzione per trovare quali sono le abilità, i valori, gli atteggiamenti, la cultura, la formazione e le competenze che servono a chi intraprende la professione insegnante a prescindere dalla specializzazione, dalla materia di insegnamento, dall’età degli studenti cui si andrà ad insegnare o dal tipo di istituto scolastico dove andrà a lavorare.

In tutto ciò rientrano anche i docenti di sostegno, soprattutto loro. Per quanto riguarda l’inclusione il docente dovrà sempre contemplare gli obiettivi che vi abbiamo menzionato nel paragrafo di sopra affinché possa essere insegnante inclusivo per eccellenza. Diverse sono le competenze che si sviluppano nel corso degli anni andando cosi ad ampliare il know how del docente. Il docente inclusivo, infine, è una figura gratificata e autorevole in grado di lasciare una significativa eredità di sé come persona ai propri studenti.

PDP: uno strumento importantissimo

PDP cosa vuol dire? Tutti lo conoscono con il termine Piano Didattico Personalizzato ed è uno strumento ritenuto fondamentale per controllare passo per passo il percorso scolastico degli alunni; un documento ufficiale; un documento vincolante in sede di esami di stato o per eventuale passaggio da un ordine di scuola all’altro.

Cosa comprende nel dettaglio il PDP:

  • Strategie didattiche per ogni macro area di insegnamento
  • Strumenti compensativi e dispensativi per ogni disciplina e modalità di valutazione e verifica
  • Analisi della situazione iniziale
  • Le competenze raggiunte e le abilità nelle diverse aree di insegnamento
  • Obiettivi minimi che si cerca di raggiungere

Infine, il PDP viene progettato nel dettaglio dal consiglio di classe e viene stilato entro i primi tre mesi dall’inizio della scuola. Inoltre, può essere modificato se durante l’anno sono proposte nuove certificazioni diagnostiche o si presentano specifiche difficoltà.

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