Stop al cellulare in classe? È quello che prevedono due emendamenti della proposta di legge sulla reintroduzione di Educazione Civica nelle scuole primarie e secondarie.
Educazione civica a scuola, la proposta di legge
È partito l’iter della proposta di legge che prevede il ritorno dell’Educazione Civica a scuola. Il testo, proposto da Massimiliano Capitanio della Lega, sarà integrato con altre proposte. L’insegnamento deve avvicinare i giovani alle conoscenza delle istituzioni e a sensibilizzarli alla solidarietà, così come si legge nella proposta di legge, inoltre dovrebbe facilitare il loro inserimento nel mondo del volontariato e aiutarli ad integrarsi con persone disabili.
In sostanza l’Educazione Civica dovrebbe far diventare i giovani cittadini attivi attraverso un percorso annuale di 33 ore. L’insegnamento della materia dovrebbe essere affidato ai docenti di Storia e Geografia nelle scuole secondarie di primo grado, e quelli di aree economico-giuridiche nelle scuole secondarie di secondo grado, inoltre sarà istituito un premio per l’Educazione Civica. La proposta del Movimento 5 Stelle prevede inoltre la comprensione dello studio della Costituzione e l’introduzione al Diritto Costituzionale, Diritto dell’Unione Europea per sviluppare negli studenti il senso della cittadinanza.
Smartphone a scuola, divieto per alunni e docenti
La questione smartphone a scuola è molto particolare, perché potrebbe essere uno strumento utile per l’apprendimento, così come dimostrato nel documento redatto dalla commissione di esperti istituita dal Ministro Valeria Fedeli nella scorsa legislatura. Lo studente però deve essere guidato nell’utilizzo di questi strumenti altrimenti può imbattersi in fake news, contenuti inappropriati.
Il Ministro approvava l’utilizzo di un nuovo strumento didattico ma il suo successore, Marco Bussetti sin dall’inizio dell’insegnamento del governo M5S-Lega ha subito invitato a guardare cosa succedeva in Francia, dove a giugno era stato approvato il provvedimento per abolire i cellulari a scuola. In seguito il Ministro si mostrò favorevole ad un’apertura, così come aveva precedentemente fatto al Fedeli, ma le nuove indicazioni della Lega parlano chiaro: il cellulare a scuola non si deve usare.
È probabile che, come accaduto per altri provvedimenti, il Ministro si adegui alla linea del partito, dunque gli smartphone a scuola potrebbero avere i mesi contati.
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