Docenti, chieste 85 mila immissioni in ruolo, ci saranno 30 mila ingabbiati per 5 anni

Redazione

Comunicato stampa ANIEF SCUOLA sulle immissioni in ruolo di nuovi docenti. Sono state chieste dunque 85 mila immissioni in ruolo. Ma il sindacato denuncia il fatto che i 30 mila docenti vincitori di concorso saranno ingabbiati per 5 anni

Chieste 85 mila immissioni in ruolo

Il ministero dell’Economia e delle Finanze si appresta a dare l’assenso alla richiesta delle assunzioni a tempo indeterminato corrispondente al numero di posti vacanti e disponibili. Peccato, ribatte il sindacato Anief, che la quantità di cattedre prive di docente titolare è praticamente il doppio di quella indicata: mancano all’appello oltre 70 mila posti in deroga di sostegno e altre decine di migliaia collocati forzatamente in organico di fatto pure essendo cattedre libere.

Chieste 85 mila immissioni in ruolo

Inoltre, se a Viale Trastevere si ostinano a non utilizzare la “chiamata veloce” anche da graduatoria d’istituto, il contingente reale di immissioni in ruolo si ridurrà anche quest’anno a meno della metà di quello autorizzato.

Una circostanza dettata anche dal rinvio ulteriore dei concorsi, questo a dire il vero non voluto dalla ministra dell’Istruzione, ma chiesto in modo unanime in ragione dell’emergenza epidemiologica. Inoltre, per i pochi docenti fortunati che entreranno nei ruoli dello Stato, da settembre scatta il blocco che impedisce di chiedere per cinque anni qualsiasi tipo di movimento. Pure in presenza di motivate e gravi circostanze familiari.

Finte cattedre di fatto

Marcello Pacifico (presidente Anief): “Invece di continuare a produrre finte cattedre di fatto, i decisori politici e tecnici dell’istruzione pubblica avrebbero fatto bene a creare un unico organico di diritto, ridurre il numero di alunni per classe a massimo 15, creando aule a misura d’uomo e permettendo in questo modo di assorbire il personale precario, che quest’anno invece farà toccare il record delle 250 mila supplenze.

Invece, continuano a prevalere le vecchie logiche: addirittura, pure in piena pandemia e con il rischio del ritorno del contagio di massa del Covid-19, si decide di assumere in ruolo obbligando il docente a rimanere fermo in quella provincia per un quinquennio, senza dargli nemmeno possibilità, dopo l’anno di prova, di chiedere assegnazione provvisoria qualora vi sia il posto libero. Noi ci batteremo in tutte le sedi per eliminare il vincolo alla mobilità, a costo di rivolgerci alla Consulta”.

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