Il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha seri dubbi sul modello di scuola che mette in competizione tutti gli insegnanti. Ecco cosa ne pensa sull’incentivo del bonus merito.
Fioramonti: incentivare ciò che è già parte dell’insegnamento non ha senso
Nell’intervista a Circo Massimo su Radio Capital, Fioramonti, ha rivelato di essere contrario al 100% dell’idea che la scuola si prenda la briga di incentivare atteggiamenti che fanno già parte dell’insegnamento.
In pratica, l’attuale ministro dell’Istruzione ha voluto spiegare il perché non è d’accordo al bonus di merito docenti che è stato introdotto dal comma 126 della Legge di riforma n. 107 del 2015. Secondo Fioramonti i bonus hanno l’effetto opposto.
Fondi bonus docenti destinati ad altro?
A questo punto è possibile che il denaro messo a disposizione per il bonus merito possano essere messi a disposizione per altre spese. Magari, aggiungendo il tutto agli stipendi sempre molto bassi per le ore si servizio che vengono svolte: un’idea che piacerebbe e non poco agli addetti ai lavori, iniziando per l’appunto dai sindacati ed insegnanti stessi.
Solo che l’innesto del bonus merito sulle buste paga di fine mese, non andrebbe ad arricchire nessuno: alla fin dei conti parliamo di qualche euro lordo a testa percepito ogni mese.
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