Genitori a scuola non ammessi, a spiegare il perché è Raffaele Morelli

Beatrice

Genitori a scuola? Assolutamente no. Neanche per un semplice consiglio di classe. I genitori in questi anni hanno letteralmente preso il sopravvento e in tanti sono convinti di saperne di più degli stessi insegnanti. A rivelare quanto appena detto è stato lo psichiatra, psicoterapeuta e filosofo, Raffaele Morelli, recentemente intervistato dai colleghi del quotidiano La Verità.

Genitori a scuola: meglio di no

L’esperto ha voluto rispondere a questa inaspettata domanda su quanto successo recentemente a Scampia, dove una preside ha preso la decisione di far tagliare i capelli ad un alunno per salvaguardare il decoro scolastico.

Raffaele Morelli: genitori a scuola non ammessi

Il fatto di tagliare i capelli è stato vissuto come un atto estremamente aggressivo, come accadeva in moltissimi campi di prigionia, almeno è quanto ha voluto far capire Morelli, bisogna stare molto attenti a diverse zone del corpo, perché sono un perno dell’identità del giovane.

Morelli: l’insegnante è li per svolgere il suo lavoro e non per altro

Ad una domanda diretta su qual’è il compito di un buon insegnante, senza peli sulla lingua Raffaele Morelli ha fatto sapere che il compito di un docente è solo quello di insegnare e non di preoccuparsi di un taglio dei capelli di un suo alunno, come è vestito ecc… , tutto questo è dovere dei genitori.

Capitolo genitori, infine, il loro coinvolgimento nella scuola dev’essere ridotto il più possibile. Morelli ha spiegato che è giusto che siano presenti ma solo per le questioni più importanti, un brutto voto o tematiche legate al comportamento in classe.

Lo studioso ha poi concluso che la scuola ha bisogno di crescere non di tornare ad una generazione infantile.

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