Un lungo messaggio vocale è ormai diventato virale su WhatsApp e sui principali social network, si tratta dell’audio della pediatra Lorenza Crippa di Gessate in provincia di Milano. La pediatra spiega come affrontare l’emergenza Coronavirus ed il perchè i bambini sono meno a rischio.
Il messaggio della dottoressa di Gessate su WhatsApp
Rispetto all’allerta Coronavirus, la dottoressa Lorenza Crippa rassicura i genitori dei suoi assistiti “Niente panico, i bambini sono meno a rischio”.
“Per i bambini non esiste il problema Coronavirus, perché in generale è abituato ad affrontare i virus, che sono tutti nuovi per loro. Dal raffreddore all’influenza, passando per la mononucleosi… Come non vi ha preoccupato questo finora, non deve preoccupare il nuovo Coronavirus”. Queste le parole della pediatra che continua: “Pur essendoci strutture ospedaliere di eccellenza è il pediatra sul territorio che ha il compito di filtrare i pazienti, è molto importante che l’epidemia non abbia picchi importanti, cioè che ci sia troppa gente contagiata tutti insieme”, questo succede se non verranno seguite le indicazioni delle autorità competenti, andare in giro senza essercene un bisogno impellente non è di sicuro di aiuto alla comunità.
La dottoressa Crippa invita dunque ad uno stop, “chiunque possa si fermi“, ed aggiunge “I bambini ma anche gli adulti che stanno bene avranno una forma virale simil-influenzale, a volte anche meno, su cento persone, compresi i vecchietti ed i cronici, venti avranno la polmonite, e di queste 4/5 finiranno in rianimazione. Non ho letto su PubMed di bimbi in rianimazione. È medicina, non matematica. È biologia”.
Uso della mascherina FFP3
Per quanto riguarda la mascherina “Io uso la FFP3 due settimane, mi permette di non ammalarmi e di non far ammalare. È utile per chi come me deve gestire e curare gli ammalati, stando a stretto contatto con loro”.
Per chi non lavora in ambito sanitario, la mascherina chirurgica, che comunque non protegge dai virus, è utile ma per non propagare quello che ha, al mondo. Questo permetterà di non diffondere troppo velocemente il virus e di permettere al sistema di assorbire e curare meglio i pazienti.
Accesso al pediatra
Per quanto riguarda l’accesso alle cure “Il bambino va accompagnato in ospedale da una sola persona, possibilmente da una sano e con mascherina chirurgica per proteggere gli altri da voi, chiedendo prima un appuntamento, quindi non recarsi sul posto senza preavviso” aggiunge la dottoressa “se il pediatra vi consiglierà di chiamare il 112 per il tampone, allora tornando a casa lo farete, non intasare assolutamente il 112 non serve a niente: si limita l’accesso a chi ha bisogno”.
Il vocale di WhatsApp
https://www.facebook.com/zoomscuola/videos/646218399258257/
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