Il pensiero computazionale non è un concetto nuovo, soprattutto nella scuola. Esso infatti rappresenta una delle cinque componenti del processo di apprendimento, gli altri quattro sono la tecnologia, l’istruzione, l’educazione e la comunicazione. Si identifica con le abilità nelle scienze computazionali e informatiche e con la loro applicabilità a situazioni reali.
Il pensiero computazionale nella scuola
Con la legge 107 del 2015 Buona Scuola, viene incluso pensiero computazionale tra gli obiettivi educativi della scuola, successivamente con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) viene ribadito l’obiettivo e si ridefinisce la competenza digitale.
Il pensiero computazionale implica la pianificazione, la risoluzione dei problemi e il processo decisionale. Può essere utilizzato per risolvere problemi in qualsiasi campo o situazione, naturalmente non si limita all’informatica, ma è applicabile in qualsiasi campo in cui siano coinvolti i dati.
Di fatto, il pensiero computazionale viene insegnato nelle scuole europee dal 2005, quando il governo inglese ha lanciato un’iniziativa nazionale in quell’anno.
Pensiero computazionale e pensiero algoritmico
Il pensiero computazionale prevede la scomposizione dei problemi in parti più piccole e gestibili. Questa logica è utilizzata anche nella programmazione informatica, ma può essere applicato a qualsiasi situazione di problem solving. Il pensiero computazionale è talvolta chiamato pensiero algoritmico, perché gli algoritmi sono le fasi specifiche utilizzate per risolvere un problema.
Si cercano quindi i passaggi necessari per risolvere un problema scomponendolo in parti più piccole, utilizzano questi passaggi in modo coerente, allo stesso modo in cui funziona un programma per computer, in modo da poter risolvere i problemi in modo più efficiente ed efficace.
I termini pensiero computazionale e pensiero algoritmico sono spesso usati in modo intercambiabile. Tuttavia, esistono alcune sottili differenze tra i due, nello specifico gli algoritmi sono procedure o regole per risolvere i problemi e prendere decisioni, insiemi di istruzioni che descrivono come eseguire un calcolo o completare un’azione o un processo in un numero finito di passaggi.
Concetti del pensiero computazionale
Il pensiero computazionale è un modo di risolvere i problemi e prendere decisioni, sottolinea l’importanza di pensare in modo algoritmico e di scomporre i problemi più grandi in problemi più piccoli e gestibili. Comporta inoltre una profonda comprensione della logica sottostante ai processi computazionali.
Può essere utilizzato come strumento in molte discipline diverse, tra cui informatica, matematica e l’ingegneria e comprende la capacità di pensare in termini di:
- algoritmi
- scomposizione
- generalizzazione ed astrazione
Algoritmi
Un algoritmo è una procedura per la risoluzione di problemi o il completamento di compiti come quelli che si trovano nella programmazione informatica. Gli algoritmi si basano su regole ben precise o metodi di elaborazione delle informazioni che consentono di eseguire rapidamente vari calcoli con un’elevata precisione e velocità.
Scomposizione
Scomporre problemi complessi in problemi più piccoli e risolverli uno alla volta. Questo processo è spesso chiamato anche decomposizione, che consiste nel suddividere compiti più grandi in parti più piccole che possono essere completate singolarmente.
Generalizzazione ed astrazione
Il pensiero computazionale è un modo per risolvere i problemi e prendere decisioni, uno degli aspetti più importanti è la generalizzazione, ossia la capacità di identificare quali aspetti di un problema sono simili ad altri problemi già risolti. Quando si sa cosa è simile, si possono applicare le tecniche che hanno funzionato in precedenza, come una ricetta per cucinare i biscotti o per risolvere un problema matematico.
Approccio alla risoluzione dei problemi
La capacità di pensare in modo computazionale è un’abilità importante nel secolo in cui viviamo e può essere appresa fin da piccoli. Il pensiero computazionale è uno schema mentale che aiuta a risolvere i problemi in modo efficiente ed efficace.
Si tratta di un approccio alla risoluzione dei problemi, scomponendo problemi complessi in parti gestibili e di utilizzare una logica semplice per affrontarli un passo alla volta.
A volte consiste nel pensare come un informatico, ossia utilizzando il pensiero algoritmico, le strutture di dati e i principi di programmazione per analizzare situazioni complesse e risolvere i problemi in modo efficiente.
Alcuni pensano che imparare il pensiero computazionale significhi imparare a programmare i computer. Sebbene questa idea sia in parte vera, è più corretto dire che consiste nello sviluppare una certa fluidità con concetti quali algoritmi, strutture di dati e astrazione.
Programmazione e coding
Un elemento essenziale dello sviluppo di qualsiasi sistema di computer è tradurre il progetto in forma di codice e valutarlo per garantirne il corretto funzionamento in tutte le condizioni previste. Programmazione e coding rappresentano quindi un aspetto fondamentale per pensiero computazionale.
Il pensiero computazionale ed il coding sono competenze utili per qualsiasi percorso professionale. Possono aiutarvi a risolvere i problemi in modo più efficiente e a prendere decisioni migliori sull’uso della tecnologia nella vostra vita.
Riflettere è la capacità di esprimere giudizi (quindi di valutare), nell’informatica questa valutazione si basa sui criteri utilizzati per specificare il prodotto, sull’euristica (o regole empiriche) e sulle esigenze dell’utente che indirizzano i giudizi.
Segui tutte le news su Zoom Scuola