Insegnare all’estero, requisiti di accesso e bando

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Insegnare all’estero è il desiderio di molti, e le ragioni possono essere di tipo personale quindi fare un’esperienza nuova che arricchisce il bagaglio culturale o frequentare ambienti scolastici diversi da quelli italiani o anche economico guadagnare qualcosa in più svolgendo le medesime mansioni di docente.

Ecco uno speciale completo sull’argomento per chi voglia fare questa esperienza in uno dei tanti Paesi del mondo.

  • Insegnare all’estero
  • Requisiti di accesso: chi può insegnare all’estero
  • Bando e profili professionali
  • Assistente di lingua italiana
  • Insegnante negli Istituti italiani di cultura
  • Lettore universitario all’estero
  • Supplenze all’estero
  • Domanda di insegnamento all’estero per docenti di ruolo
  • Scuole italiane all’estero
  • Stipendio di un docente che insegna in una scuola italiana all’estero

Insegnare all'estero

Insegnare all’estero

Nonostante il MIUR abbia di recente sottoscritto un’intesa con i sindacati circa i requisiti che i docenti che vogliono insegnare all’estero devono possedere, per il bando 2018-19 bisognerà attendere ancora un po’.

Requisiti di accesso: chi può insegnare all’estero

Per poter svolgere la professione di insegnante all’estero ci sono requisiti imprescindibili, quali la conoscenza della lingua parlata nel Paese straniero prescelto, nello specifico: livello di lingua straniera non inferiore alla certificazione B2 del QCER, e aver partecipato ad attività riconosciute dal MIUR aventi per oggetto l’internazionalizzazione e l’intercultura.

Tali requisiti generali vengono poi chiariti meglio nel bando. Tra i requisiti professionali vi è invece, oltre alla titolarità di un contratto a tempo indeterminato, anche l’anzianità di servizio nel ruolo di appartenenza (pari ad almeno tre anni), avere la fedina pulita e non essere coinvolti in procedimenti disciplinari.

Bando e profili professionali

Si può insegnare all’estero ricoprendo diversi ruoli, a seconda dei requisiti posseduti e dell’esperienza accumulata in ambito scolastico. Alla maggior parte di tali profili professionali si accede tramite bando di concorso emanato dal MIUR oppure dal Ministero degli Affari Esteri.

Assistente di lingua italiana

Per diventare assistente di lingua italiana all’estero bisogna attendere il bando di selezione che il MIUR emana ogni anno, e candidarsi per la selezione. Tra i requisiti di accesso vi è l’età, poiché tale concorso è riservato a coloro che non hanno compiuto ancora trenta anni.

Insegnante negli Istituti italiani di cultura

Altro profilo da ricoprire per chi desidera insegnare all’estero è quello di insegnante negli Istituti italiani di cultura. Gli istituti italiani di cultura organizzano periodicamente corsi di lingua e cultura italiana e quindi cercano spesso insegnanti che possano svolgere questa attività. Il reclutamento del personale da impiegare presso tali enti avviene attraverso la pubblicazione di specifici avvisi nella Gazzetta Ufficiale (italiana) oppure sui siti online dei singoli istituti.

Lettore universitario all’estero

Il lettore universitario è invece una figura professionale che lavora presso le università straniere, e viene reclutato tramite procedure di selezione avviate dal Ministero degli Affari Esteri, cui possono accedere solo i docenti di ruolo di lingue straniere o di lettere.

Supplenze all’estero

I docenti precari che intendano svolgere supplenze all’estero vengono inseriti in apposite graduatorie costituite per titoli (didattici e culturali), che restano valide per tre annualità. L’inserimento in tali graduatorie può essere richiesto da coloro che abbiano il titolo di studio idoneo per il posto o la classe di concorso specifici. Anche i docenti di ruolo possono inserirsi in queste graduatorie, purché però risultino decaduti dall’impiego alla data in cui scadono le domande. Per richiedere l’inserimento in graduatoria bisogna compilare un modello prestabilito dal MAE e spedire l’istanza in carta semplice presso l’Ambasciata o il Consolato competente per territorio.

Domanda di insegnamento all’estero per docenti di ruolo

Il personale docente di ruolo interessato ad insegnare all’estero può partecipare alla selezione, per titoli ed esami, che di regola viene indetta ogni tre anni con decreto del MIUR e del Ministero degli Affari Esteri, ai fini della formazione di una graduatoria permanente con durata triennale. Possono partecipare alla selezione sono i docenti in possesso di un contratto a tempo indeterminato.
E’ possibile prestare servizio come docente presso scuole di lingue, enti privati e scuole private all’estero. Per candidarsi, in questi casi, è necessario contattare direttamente le Scuole prescelte o gli uffici preposti dei Consolati.

Scuole italiane all’estero

La promozione e la diffusione della lingua e cultura italiana, insieme all’istruzione dei cittadini di origine italiana e dei figli dei connazionali che vivono all’estero, sono tra gli obiettivi principali della rete di istituzioni scolastiche italiane presenti in tutto il mondo. Grazie all’attività delle scuole italiane all’estero, in accordo con Ambasciate e Consolati, possono circolare iniziative e idee in linea con i principi della politica estera italiana, che favoriscono il raggiungimento di importanti traguardi in tutti i settori: politico, economico, culturale.

Il sito internet  di riferimento è quello del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale www.esteri.it

Stipendio di un docente che insegna in una scuola italiana all’estero

Qual è il trattamento economico riservato ad un docente che scelga di insegnare all’estero? Sicuramente lo stipendio percepito è di importo superiore a quello che viene erogato nel nostro Paese, anche perché al docente italiano all’estero viene corrisposta anche la c.d. indennità di sede, una cifra che si aggiunge allo stipendio mensile e che tiene conto di particolari situazioni di disagio e di rischio del Paese in cui si presta servizio.

Vi sono alcuni Paesi in cui tale indennità è pari allo zero, mentre altri in cui è molto alta. Poiché il servizio di ruolo prestato all’estero viene calcolato il doppio per i primi due anni e con l’aumento di un terzo per i successi, ne consegue che anche la pensione risulterà maggiorata rispetto a quella calcolata (e percepita) in Italia.

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