Con il Piano Nazionale Scuola Digitale adottato alla fine del 2015 e grazie ai fondi stanziati dal Fondo Sociale Europeo, è stata introdotta una nuova figura professionale all’interno delle istituzioni scolastiche: l’animatore digitale. Tale ruolo si inserisce in un’ottica di generale rinnovamento della scuola italiana, a seguito dell’innovazione tecnologica che ha coinvolto anche questo settore.
L’animatore digitale viene scelto tra i docenti che insegnano a scuola, non può essere un professionista reclutato all’esterno, in quanto deve avere una profonda conoscenza delle singole azioni previste dal PTOF della scuola ed essere perfettamente integrato nell’ambito della comunità scolastica. Vediamo nel dettaglio cosa fa questa figura e quali requisiti deve possedere per svolgere al meglio tale ruolo.
I compiti dell’animatore digitale
Prima del 2015, anno in cui la figura ha preso piede nelle scuole italiane, esistevano i docenti che svolgevano la “funzione strumentale” di addetti alle tecnologie. In realtà si trattava di un ruolo dai confini assai labili, senza regole, non istituzionalizzato, e lasciato alla mercé di singoli progetti spesso approvati e realizzati con un budget risicato.
Oggi ogni scuola può scegliere il proprio Animatore Digitale tra coloro che formano il corpo docenti. Il Dirigente Scolastico fornisce al MIUR il nominativo del docente selezionato, affinché questi possa ricevere dal Ministero una specifica formazione. Nel concreto, l’animatore digitale è tenuto a presentare dei progetti annuali che, una volta approvati, sono inseriti all’interno del PTOF (Piano Triennale Offerta Formativa).
Il MIUR monitora costantemente l’attività di questo docente “speciale” e l’effettivo svolgimento dei progetti, per i quali ogni scuola riceve un budget da spendere, pari a 1000 euro. Nello specifico, questa figura professionale ha il compito di:
- provvedere alla formazione di laboratori formativi che coinvolgano l’intera comunità scolastica
- favorire la partecipazione attiva degli studenti ai workshop e altre attività anche aperte alle famiglie, al fine di promuovere e realizzare una cultura digitale che sia il più possibile condivisa
- individuare e applicare soluzioni tecnologiche innovative all’interno della scuola, tenendo conto delle esigenze e fabbisogni della stessa e in sinergia con attività svolte da altre figure similari.
Deve inoltre collaborare e coordinarsi con gli altri animatori presenti sul territorio, in modo da creare gruppi di lavoro su determinati argomenti.
Compenso dell’animatore digitale
Per quanto concerne la retribuzione, la normativa su questo punto tace. Di certo ciascuna scuola riceve un budget di 1000 euro per realizzare progetti annuali in cui viene impiegato l’animatore, che durante il singolo progetto può ricoprire diversi ruoli (anche quella di formatore). Il fondo di mille euro che la scuola riceve in dotazione dal MIUR di regola serve a ricompensare il lavoro svolto da questo.
Il principio dell’autonomia scolastica permette però ai Dirigenti di attingere ad altre fonti disponibili per attribuire un congruo compenso per le attività svolte dall’animatore digitale, come il FIS (Fondo Istituzione Scolastica) o altre risorse che l’Istituto ha a disposizione. Naturalmente qualsiasi fondo da destinare al pagamento degli animatori digitali deve essere confacente alla contrattazione RSU.
Quali requisiti deve avere un animatore digitale della scuola
L’animatore digitale viene scelto tra i docenti di ruolo delle singole istituzioni scolastiche. Questo perché, siccome tra gli obiettivi del suo lavoro vi è la realizzazione di azioni previste nel Piano Offerta Formativa Triennale, è necessario che conosca bene la realtà scolastica in cui opera, compresi gli alunni che dovranno essere coinvolti nelle iniziative che il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) ha elaborato nello specifico (ad esempio il “coding”). Oltre ad essere un docente di ruolo, dovrà possedere doti di organizzazione e problem solving, oltre che capacità di coordinare gruppi di lavoro.
Corsi per animatori digitali
L’incarico di un animatore digitale è triennale, ma può essere rinnovato dal Dirigente Scolastico. Ogni animatore come dicevamo prima deve ricevere una specifica formazione prima di cominciare la sua attività, come specificato anche nel PNSD. Il percorso formativo viene organizzato dalle scuole capofila che vengono individuate dagli Uffici scolastici regionali. L’animatore inoltre viene invitato a coordinare un team formato da tre insegnanti che ricoprono il ruolo di assistenti.
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