Il Ministro Marco Bussetti in una intervista alla Repubblica torna sullo spinoso tema dei concorsi scuola e della legge 107.
Il neo Ministro intende riformare tutti il sistema partendo da un resoconto delle disponibilità dei posti disponibili su distribuzione regionale, i posti quindi saranno banditi sulla base del fabbisogno reale.
Slittano i Concorsi scuola per i docenti non abilitati
Quindi i punti principali sono: posti in base al reale fabbisogno, concorsi regionali con domicilio professionale e vincolo triennale.
Domicilio professionale per il Concorso
Non si può stradicare un docente-genitore dalla famiglia e dal territorio, molti supplenti del Sud avrebbero preferito restare precari a casa loro
E’ quello che ha detto il neo Ministro della Lega, i concorsi saranno gestiti a livello Regionale, e sarà possibile accedere solo se si il domicilio professionale nella regione in cui si intende concorrere.
Il domicilio professionale non è altro che il luogo in cui il professionista ha la sede principale dei suoi affari ed interessi (art 43 c.c.) , in questo luogo il professionista egli esercita in modo stabile e continuativo la propria attività.
Come per molti professionisti come giornalisti, avvocati, architetti, ingegneri, periti industriali, commercialisti e medici anche i docenti avranno la possibilità di scegliere il proprio domicilio professionale che in base all’art 16 della legge comunitaria n.526 del 1999 è equiparato alla residenza al fine dell’iscrizione e mantenimento delle graduatorie e degli albi.
Il vincolo triennale
Molte deroghe hanno spostato diverse volte il vincolo triennale, ma ora più che mai il governo Lega – M5S vuole imporre la diminuzione della mobilità, questo in modo da evitare che molti docenti potessero fare il concorso al Nord e poi ritornare subito dopo al Sud e lasciare le cattedre vuote.
GAE
Sulla questione Graduatorie di istituto Bussetti sembra avere le idee chiare, infatti ha dichiarato:
«I precari non scompariranno mai del tutto, ci sarà sempre bisogno di un serbatoio di supplenti. Un sistema che funziona, però, non può basarsi su un precariato storico di lunga durata. Una cattedra è parte integrante dello status di un docente autorevole».
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