In concomitanza con l’arrivo della primavera toccherà spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti: l’ora legale torna nella notte tra il 30 e il 31 Marzo 2019. In Italia questa modalità di orario è stata introdotta per la prima volta nel 1966. Il passaggio dall’ora solare a quella legale è stato effettuato durante la Prima e seconda guerra mondiale con una motivazione di tipo economico, ossia ridurre il più possibile il consumo di elettricità.
Ora legale: avremo un’ora di luce in più
Gli effetti immediati del passaggio all’ora legale saranno due: dormire un’ora in meno e avere un’ora di luce in più. Poiché arriva anche la primavera, sarà piacevole stare più tempo all’aperto, ma la sonnolenza si farà sentire maggiormente rispetto ai mesi invernali. L’introduzione dell’ora legale, che ci accompagnerà per tutto il periodo estivo, cerca di riprodurre ciò che facevano i nostri antenati, che seguivano le fasi del sole per organizzare il proprio bioritmo, riuscendo a svegliarsi all’alba senza ricorrere ad un orologio. Inoltre, l’ora legale produce un cospicuo risparmio nel consumo di energia elettrica.
Avere giornate lunghe con la possibilità di godere di ore di luce in più può avere qualche conseguenza poco piacevole sull’organismo di alcune persone più sensibili e meno predisposte ai cambiamenti. Insieme all’instabilità tipica del clima primaverile, l’ora legale potrebbe provocare difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e un po’ di agitazione. Questi sintomi, comunque, tendono a scomparire da soli dopo pochi giorni. L’ora solare tornerà nuovamente nel mese di Ottobre.
Possibile abolizione dell’ora solare?
Dal 1996 ad oggi tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno introdotto l’ora legale, ma tra due anni potremmo assistere alla sua abolizione. Lo scorso anno l’84% dei cittadini europei ha dichiarato, tramite votazione telematica, di voler abolire uno dei due orari e di mantenere, quindi, un unico orario per tutti i mesi dell’anno. La Commissione Europea ha chiamato gli Stati membri a pronunciarsi tra due anni, ma nel 2021 la loro scelta sarà poi obbligatoria, nel senso che non si potrà tornare indietro. In caso di abolizione dell’ora legale ci sono settori che se ne avvantaggiano maggiormente (vedi quello turistico), mentre quello agricolo potrebbe avere ritorsioni negative.
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